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Monopattino elettrico: perché è uno dei mezzi più ecologici che ci siano

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Il mezzo di trasporto più alla moda del momento è senza dubbio il monopattino elettrico: sono infatti tantissimi i giovani, ma anche gli adulti, che hanno deciso di utilizzarlo in sostituzione della propria automobile o dei vari mezzi di trasporto pubblici per raggiungere il proprio luogo di lavoro.

I monopattini elettrici, a differenza di quelli classici a spinta, funzionano ad elettricità e quindi rientrano nella categoria dei mezzi di trasporto appartenenti alla cosiddetta “micro mobilità”.

Si tratta di un mezzo non solo utile per ridurre i tempi di attesa per spostarsi da un luogo ad altro, evitando di rimanere imbottigliati nel traffico, ma anche decisamente ecologico, avendo un impatto pressoché nullo in materia di emissioni sull’ambiente circostante.

Zero emissioni di anidride carbonica e polveri sottili

Come dicevamo, il monopattino rappresenta uno dei mezzi di trasporto ad impatto zero disponibile in commercio. Il monopattino elettrico, infatti, essendo uno dei mezzi più green esistenti al mondo, produce delle emissioni nocive nell’ambiente molto minori, per non dire irrisorie, rispetto a quelle derivanti dall’utilizzo di una automobile.

Non solo: utilizzare lo scooter elettrico al posto dell’automobile comporta anche una drastica riduzione del traffico, con una conseguenze riduzione dello smog e, quindi, dell’inquinamento atmosferico.

A differenza dei normali mezzi di trasporto a due e quattro ruote, infatti, l’utilizzo dello scooter elettrico per i propri spostamenti non provoca l’emissione di anidride carbonica (CO2) né di polveri sottili.

Il monopattino rappresenta, quindi, un mezzo di trasporto doppiamente ecologico perché, e a beneficiarne, oltre che la natura che ci circonda, ne sarà in primo luogo anche, e soprattutto, la nostra salute.

Anche la scienza lo conferma

Iniziare ad utilizzare per i propri spostamenti quotidiani un mezzo di trasporto che non inquina è veramente importante, se solo si considerano i numerosi cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo in particolar modo negli ultimi anni.

E anche il fatto che i monopattini elettrici si ricarichino mediante corrente elettrica non incide negativamente sull’ambiente: numerosi studi, ed in particolare uno realizzato recentemente dagli scienziati della North Carolina State University, hanno infatti confermato che le emissioni derivanti dall’elettricità utilizzata per ricaricare i monopattini elettrici avrebbe un impatto ambientale praticamente irrisorio (pari a solo il 4,7% del totale) sulle emissioni di gas serra (si tratta della cosiddetta “carbon footprint”).

E sempre la ricerca ora citata ha evidenziato inoltre che, se si prende come riferimento un periodo di 2 anni quale tempo di utilizzo di un monopattino elettrico dal suo acquisto sino al momento in cui è necessario doverlo sostituire, il suo utilizzo avrebbe un impatto ambientale di circa 126 grammi di gas serra al chilometro per passeggero, e quindi decisamente minore rispetto a quello che si verifica utilizzando ogni giorno l’automobile, anche quella elettrica.

Regole sull’utilizzo dei monopattini elettrici da parte dei Comuni

In Italia l’uso dei monopattini elettrici su strada è stato recentemente consentito e regolato grazie ad una serie di modifiche al Codice della Strada.

Inoltre, un recente decreto ministeriale ha stabilito che anche i Comuni dovranno a breve dotarsi di un apposito regolamento che disciplini l’utilizzo dei mezzi di trasporto elettrici nei centri abitati.

Tale regolamento ha, tra i propri fini, proprio quello di contrastare l’inquinamento atmosferico ed il congestionamento urbano causati dal traffico automobilistico privato, e alle conseguenti limitazioni di quest’ultimo.

I Comuni, infatti, potranno introdurre delle apposite regole per disciplinare l’utilizzo dei mezzi elettrici, in particolar modo nelle piazze e nelle zone di maggiore passaggio, allo scopo di diminuire il traffico veicolare dei centri urbani: in questo modo sarà possibile limitare gli spostamenti di semplice attraversamento, migliorando la vivibilità dei centri cittadini e riducendo così l’inquinamento atmosferico ed incentivando la mobilità sostenibile.