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Rispettiamo l’ambiente: utilizziamo gli insetti nella lotta biologica

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Per difendere le nostre colture dall’attacco dei parassiti, a partire dagli anni Ottanta vengono impiegati al posto dei pesticidi chimici degli insetti utili per eliminare questi dannosi animali.

Il meccanismo naturale di difesa contro i parassiti che aggrediscono le piante viene chiamato lotta biologica e presuppone diversi interventi per salvaguardare e proteggere le coltivazioni.

La lotta biologica o naturale per eccellenza consiste nell’impiegare degli insetti (antagonisti naturali) per controllare il numero dei parassiti ed evitare che questi dannosi animaletti proliferino.

Le strategie utilizzate nella lotta biologica

Con la lotta biologica vengono messi al bando i pesticidi chimici che causano danni alla salute e all’ambiente e si combatte “la guerra” esclusivamente con strategie completamente naturali rispettose dell’ambiente.

Per mettere in campo la lotta biologica vengono utilizzate due tecniche specifiche:

  • protezione degli antagonismi presenti in natura;
  • introduzione e potenziamento di agenti biotici.

La prima strategia di lotta viene definita naturale e consiste nel conservare e aumentare le specie di insetti nemici di parassiti, mentre la secondata viene chiamata biologica e si realizza impiegando degli agenti cosiddetti biotici (acari, virus, funghi, batteri) in grado di controllare la proliferazione di specifici parassiti.

Entrambe le soluzioni permettono di favorire un’agricoltura ecosostenibile e rispettosa dell’ambiente, ma solo la seconda strategia vi permette di ottenere ottimi risultati nel lungo periodo.

La creazione di un habitat per la proliferazione degli insetti utili

Per proteggere le colture dall’attacco dei parassiti tramite l’impiego della lotta biologica bisogna creare un habitat che favorisca la proliferazione degli insetti antagonisti, per questo motivo si è soliti coltivare delle specifiche piante che aiutano la moltiplicazione degli insetti utili.

Una delle prime azioni che si possono intraprendere per proteggere il proprio giardino o le proprie coltivazioni dall’attacco dei parassiti è quella di piantare delle siepi, uno dei rifugi più amati dagli insetti antagonisti.

Se si delimita o si creano dei corridoi con delle siepi di pioppo bianco, di nocciolo, di prugnolo, nel fogliame si annideranno dei predatori di afidi che controllano la proliferazione dei parassiti sulle piante ornamentali.

Nelle siepi si nutrono e si moltiplicano numerosi entomofagi (ditteri, coleotteri e neurotteri), che spostandosi mangiano gli insetti nocivi o predano le uova riducendone la moltiplicazione.

Uno degli insetti antagonisti più usato nella lotta biologica è la coccinella, che è solita abitare nelle siepi o nei cespugli e in primavera si allontana dal suo nascondiglio e inizia la ricerca delle sue prede, gli afidi, che sono soliti attaccare piccoli arbusti e piante ornamentali.

Sempre nelle siepi sono soliti trovare rifugio altri insetti utili per la lotta biologica: le larve dei sirfidi afidifagi che si nascondono in autunno tra le foglie essiccate e gli imenotteri parassitoidi che contribuiscono all’eliminazione degli afidi.

Le piante spontanee erbacee, utile alleato nella lotta biologica

Per rendere più capillare ed efficace la lotta biologica tramite l’ausilio di insetti antagonisti è sempre opportuno lasciare nel proprio orto/giardino delle strisce di piante erbacee spontanee, che creano un vero e proprio habitat di proliferazione per alcune specie di insetti utili. tra le foglie delle piante erbacee spontanee proliferano alcuni insetti predatori molto utili per combattere i parassiti: coccinellidi, miridi, sirfidi, mimaridi e braconidi.

Nei campi e negli orti, dove non sono presenti siepi o piante erbacee spontanee si possono acquistare nei negozi specializzati dei nematodi predatori che strisciano sul terreno e attaccano i parassiti che si nascondono tra gli ortaggi.

Per contrastare l’attacco di specifici parassiti è possibile acquistare dei piccoli insetti utili (coccinelle, crisope e forbicine) nei centri specializzati e poi farli proliferare nei cosiddetti bug-hotel, dei rifugi artificiali per insetti da collocare in prossimità delle piante ornamentali o dell’orto.