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Riscaldamenti a confronto: quale fa per te?

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Pellet, stufe, radiatori, a pavimento… sono tante le alternative che ti permettono di riscaldare la tua casa. Ognuna con le sue caratteristiche. Vediamole per aiutarti a decidere!

E’ importante tanto quanto l’arredamento. Perché è inutile che l’apparenza sia perfetta se poi la sostanza è tutt’altra: come vivresti in una casa stupenda da un punto di vista estetico ma che ti costringe a battere i denti d’inverno o a spendere fior di soldi per avere un clima confortevole?

Meglio allora scoprire prima le alternative e scegliere quella migliore, a seconda delle esigenze!

Facciamo un viaggio tra 7 modalità di riscaldamento possibili, vedendone caratteristiche, pro e contro, costi e tutto ciò che può essere utile per prendere una decisione ponderata.

1.      Pannelli solari termici

Partiamo da una delle modalità più ecologiche a nostra disposizione, in grado anche di assicurare un buon livello di comfort: un impianto che funziona sfruttando l’energia solare.

I pannelli solari termici sono una tecnologia molto all’avanguardia, ai quali si può rimproverare solo una cosa: sono difficilmente in grado di sostituire totalmente i riscaldamenti convenzionali nelle abitazioni più datate che non sono state progettate pensando a questa possibilità.

In questi casi è quindi da considerare più che altro una modalità ausiliaria.
A livello di costo, siamo nella fascia medio-alta; allo stesso tempo però dobbiamo considerare il risparmio in termini economici che si riesce ad ottenere.

2.      Riscaldamento a pavimento

Se il tuo è un appartamento o una casa di nuova costruzione, sicuramente quello a pavimento può essere considerato tra le migliori possibilità.

Come funziona? In pratica funziona per irraggiamento, con acqua non eccessivamente calda e quindi richiede un tempo abbastanza lungo per raggiungere la temperatura desiderata.

Una volta arrivati al clima desiderato, è però poi molto facile mantenerla costante: sicuramente risulta più efficace e più economico se l’impianto viene lasciato sempre acceso perché così non c’è bisogno di rialzare continuamente la temperatura.

Un paio di consigli se ti interessa questo tipo di riscaldamento: scegli un pavimento con una buona conducibilità, installa un termostato in ogni stanza e controlla sempre che i tubi siano in ottimo stato, per evitare perdite o rotture che ti creerebbero dei grossi problemi.

3.      Riscaldamento a parete e battiscopa

Te lo proponiamo subito dopo quello a pavimento perché la modalità di funzionamento è la stessa, solo che ad emettere calore sono le pareti, grazie a pannelli o serpentine radianti.

Nel caso del battiscopa invece, il calore viene irradiato grazie ad una fessura che si trova nella loro parte superiore: ecco perché si parla in questo caso di lama termica.

Tra i vantaggi senza dubbio la facilità di installazione ed il confort termico, diffuso.

Come “contro” da tenere presente invece il fatto che questa tipologia di riscaldamento può essere vincolante per la disposizione dell’arredamento: bisogna fare in modo che gli oggetti d’arredo non ne limitino l’efficienza.

4.      Radiatori

Dopo tre sistemi innovativi, facciamo un salto indietro a qualcosa di classico e parliamo dei radiatori.

Lavorando per convenzione, cioè con l’aria calda che sale e quella fredda che scende, è necessario che i termosifoni siano sempre caldi e dunque la caldaia lavori sempre con acqua molto calda.

Ed ecco qui un primo contro: i costi sicuramente non sono leggeri.

Diciamo che se ci si trova in presenza di una casa nuova, magari questa alternativa potrebbe non essere la migliore, ma al contrario, se si sta per entrare in una casa già provvista di radiatori, meglio mantenerli, magari sostituendoli o cambiando le tubazioni si troppo vecchie.

5.      Camino o stufa a pellet o legno

Questa è sicuramente la soluzione esteticamente più bella, calda da un punto di vista di atmosfera, ma anche molto efficace seppure solo nella stanza in cui sono posizionati.

Si può tuttavia ovviare a questo inconveniente, integrandoli in impianti pregressi e collegandoli al riscaldamento dell’acqua che circola nei termosifoni oppure tramite un sistema di ventilazione.

Sicuramente se devi scaldare una superficie piccola può essere un’ottima soluzione, più complicata per metraggi molto ampi e magari abitazioni su più piani.

6.      Riscaldamento a soffitto

Ritorniamo all’innovazione con questa metodologia, da considerarsi appartenente all’insieme dei pannelli radianti.

Tieni presente che l’aria calda va verso l’alto quindi è possibile avvertire una differenza, seppure non enorme, tra la parte superiore e quella inferiore del corpo.

7.      Fan-coil

Il funzionamento di questo impianto di riscaldamento si basa sul principio del ricircolo dell’aria.

Le possibilità sono due. Puoi optare per dei ventilconvettori a scomparsa nel controsoffitto oppure scegliere l’altra soluzione, del fan-coil simile ad un mobile, appoggiato a terra. La scelta è più che altro d’impatto estetico.

Sicuramente tra i pro il fatto che possa essere utilizzato tanto per riscaldare quanto per raffreddare; tra i contro, l’efficienza sicuramente non paragonabile agli impianti radianti.