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Architettura sostenibile: perché è così importante

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Con un inquinamento atmosferico e ambientale sempre più pesante è importante imparare ad utilizzare responsabilmente le risorse a nostra disposizione, in qualsiasi settore. Proprio per questa ragione si sta sempre più sviluppando l’architettura sostenibile, che mira alla costruzione di edifici cercando di rispettare il più possibile la natura.

Che cos’è l’architettura sostenibile

L’architettura sostenibile, conosciuta anche come green building, bioarchitettura o architettura bioecologica, è quella branca dell’architettura che progetta e costruisce edifici che incidano il meno possibile sull’ambiente circostante, con un conseguente risparmio anche di spesa.

L’obiettivo dell’architettura sostenibile è, infatti, quello di progettare e costruire edifici che siano rispettosi dell’ambiente e al tempo stesso risultino funzionali e comodi per chi li deve abitare.

Come lascia intendere lo stesso termine “sostenibile”, questo fine viene perseguito da un lato mediante il risparmio di risorse e, dall’altro lato, con la riduzione dei consumi e delle forme di inquinamento in tutte le fasi del ciclo di vita dell’edificio.

In particolare, l’architettura sostenibile progetta edifici in rapporto alle caratteristiche del paesaggio e del clima locale, sfruttando elementi naturali caratteristici del territorio interessato, come l’illuminazione e la ventilazione naturale.

I principi base della bioarchitettura

L’architettura sostenibile, per potersi definire tale, deve rispettare i principi generali di sostenibilità elaborati da Herman Daly, e così sintetizzabili:

  • L’immissione nell’ambiente di sostanze inquinanti non deve superare la capacità dell’ambiente stesso di metabolizzarle;
  • L’uso delle risorse rinnovabili non deve essere maggiore del loro tasso di rigenerazione;
  • L’utilizzo di risorse non rinnovabili deve ridursi progressivamente fino ad arrestarsi per essere sostituto da risorse di tipo rinnovabili.

Per questa ragione, l’architettura bioecologica cerca di utilizzare quanto più possibile materiali ecosostenibili e che abbiano il minore impatto possibile sull’ambiente. Questo avviene, ad esempio, utilizzando materiali bioecologici che siano facilmente recuperabili o smaltibili (come, ad esempio, il linoleum, l’argilla, il bambù e le pietre), privilegiando i sistemi di costruzione a secco e scegliendo tecniche di riutilizzo dei materiali oltre che di strutture ed edifici.

Architettura sostenibile e risorse energetiche

L’architettura sostenibile ha come ulteriore scopo anche quello di fare in modo che le future generazioni possano disporre di adeguate risorse energetiche. Per fare ciò, gli architetti cercano di sfruttare varie tecniche al fine di ridurre i bisogni energetici degli edifici e al tempo stesso cercando di migliorare la loro capacità di immagazzinare e produrre energia.

L’architettura sostenibile si caratterizza, inoltre, per l’utilizzo delle fonti rinnovabili, cioè quei tipi di risorse che risultano illimitate in natura perché in grado di rigenerarsi in continuazione, come l’energia marina, eolica o solare.

Altra tecnica molto utilizzata dagli architetti per salvaguardare le risorse energetiche degli edifici è l’isolamento termico: facendo in modo che la costruzione trattenga il più possibile il calore al suo interno, infatti, si evita di disperdere energia preziosa all’esterno. Per raffreddare l’edificio durante il periodo estivo, invece, si privilegiano i sistemi di ventilazione naturale al posto dei climatizzatori artificiali.

Allo stesso modo, sono frequenti negli edifici sostenibili gli utilizzi razionali dell’acqua piovana, che viene sfruttata per varie finalità (ed in particolare per tutti gli usi tecnologici che ne facciamo, come ad esempio l’utilizzo della lavatrice, del water e dell’irrigazione), e l’installazione di impianti fotovoltaici, che convertono l’energia solare in energia elettrica.