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Camini: cosa sono e come funzionano

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Il camini, chiamati anche con il nome di fuochi o caminetti, sono stati il primo metodo utilizzato per il riscaldamento di una abitazione.

Si hanno tracce sull’utilizzo dei camini fin dall’antichità e ancora oggi è possibile vederne uno in qualsiasi castello o abitazione antica.

Il metodo di combustione del caminetto è tipicamente a legna, anche se l’innovazione tecnologica degli ultimi decenni ha permesso l’immissione sul mercato di molti altri tipi di alimentazione.

Come sono fatti i camini

Il camino può essere realizzato in molte dimensioni, utilizzando forme e materiali di diversi tipi.

Si trovano solitamente su una parete o in un angolo della stanza, e sopra di essi viene costruita una canna fumaria che serve per raccogliere e convogliare all’esterno il fumo prodotto dalla combustione.

Le soluzioni attualmente sul mercato offrono diversi tipi di camini, costruiti sia a camera aperta sia a camera chiusa:

Camino a camera aperta

Il camino a camera aperta è il classico caminetto che siamo abituati a vedere nelle abitazioni storiche più antiche.

Il focolare è aperto, in modo tale da poter diffondere il calore della fiamma nel locale prospicente, grazie all’irraggiamento termico.

Per poter garantire il massimo dell’efficienza, vengono fatti accurati calcoli sul dimensionamento della bocca del focolare, della canna di scarico, del comignolo e della presa d’aria.

Oltre al dimensionamento giocano un ruolo fondamentale anche i materiali utilizzati per la costruzione.

Particolare importanza nell’installazione di un camino è rivestito dal cosiddetto tiraggio, ovvero dalla corretta fuoriuscita dei fumi che si producono durante la combustione.

Il camino a camera aperta ha come controindicazione il fatto di avere una efficienza di riscaldamento più bassa rispetto ai camini a camera chiusa e alle stufe in quanto gran parte del calore prodotto si disperde tramite la canna fumaria.

Caminetto a camera chiusa

Il camino a camera chiusa è chiamato più di frequente col termine termocamino.

In questo caso, il braciere (o focolare) non è a diretto contatto con l’ambiente della stanza in cui si trova ma è separato da un vetro.

Acquistare un caminetto a camera chiusa è più costoso, ma offre alcuni vantaggi:

  • Maggior rendimento
  • Maggiore autonomia
  • Minore manutenzione

La diffusione del calore nella stanza è ottenuto tramite irraggiamento diretto e convenzione.

Grazie al termocamino, è possibile riscaldare anche altre stanze grazie al trasferimento di aria calda tramite un apposito impianto composto da tubi.

Lo smaltimento dei fumi nei camini

Lo smaltimento dei fumi avviene essenzialmente tramite tre diverse componenti:

  • La canna fumaria
  • La base di sostegno
  • Il comignolo

Quale combustibile scegliere per il caminetto

Al giorno d’oggi sono in commercio caminetti che funzionano con diversi tipi di combustibili quali:

  1. Legna
  2. Gas
  3. Pellet
  4. Bioetanolo

1. I camini a legna

Il principale combustibile utilizzato nei camini a legna è la legna da ardere, che viene bruciata grazie all’aria (il comburente).

Un comburente è una sostanza che agisce come agente ossidante di un combustibile in una reazione di combustione: senza di esso, la combustione non ha luogo.

2. I camini a gas

I camini a gas sono particolarmente comodi da installare negli appartamenti in città, in quanto la canna fumaria può essere posta a parete.

Inoltre il collegamento all’impianto di fornitura del gas permette di evitare l’acquisto e lo stoccaggio di legna o pellet.

3. I camini a pellet

Il camino a pellet è molto simile a un caminetto chiuso, e contiene al suo interno un serbatoio per il pellet che viene convogliato con regolarità nel focolare, dove viene bruciato.

4. I camini a bioetanolo

Se si vuole fare una scelta improntata all’ecologia, si può scegliere un camino a bioetanolo: il combustibile è infatti un liquido di tipo ecologico, sicuro e non tossico. Il camino a bioetanolo non necessita di canna fumaria.