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Per contrastare l’inquinamento dal 2018 obbligo delle tre stelle per stufe a pellet e camini

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Qualche mese fa la nota trasmissione della RAI, Report, ha evidenziato l’aumento dell’inquinamento dovuto alla produzione di particolato, nello specifico le polvere sottili, la fuliggine ecc.

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Per contrastare questa situazione, a partire da gennaio 2018, sia i camini che le stufe a pellet devono possedere una certificazione a “tre stelle”, rilasciata da parte delle autorità competenti. Vediamo di capire i motivi di questo nuovo obbligo e come inciderà sulle nostre finanze.

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L’inquinamento a causa di camini e stufe

Solo nell’ultimo quindicennio sono state installate in Italia circa 4 milioni tra stufe e termocamini.

Questi strumenti per il riscaldamento hanno inciso sull’inquinamento atmosferico, infatti l’Unione Europea (UE) è dovuta intervenire aprendo più procedure d’infrazione per quanto riguarda i livelli del PM10.

È dunque opportuno che il nostro paese si adoperi per rientrare entro i limiti di legge, ed evitare di pagare nuove multe alla UE.

Ma per invertire il trend, è necessaria la sostituzione dei vecchi termocamini e stufe, inserendo al loro posto apparati meno inquinanti e più moderni ed efficienti.

Ecco l’obbligo delle tre stelle per stufe

In molte regioni del nord Italia, il raggiungimento di alte percentuali di particolato fa scattare il divieto di accensione del riscaldamento e il divieto di traffico veicolare.

In caso di inosservanza dei divieti, le multe arrivano anche a 500 euro.

Il governo italiano è intervenuto inserendo la possibilità di usufruire di incentivi per la sostituzione degli apparati vecchi ed inquinanti.

Gli incentivi per il riscaldamento, vengono riconosciuti in base al tipo di camino o di stufa che si possiede.

Ogni camino o stufa viene classificata con un certo numero di stelle a seconda della quantità di polveri che rilascia nell’aria.

Ad esempio:

  • Una stufa a due stelle rilascia nell’atmosfera 60 milligrammi per metro cubo di polveri
  • Una stufa a tre stelle ne rilascia circa un terzo, ovvero circa 20 milligrammi per metro cubo di polveri

È dunque evidente la differenza in termini di inquinamento, e in molte città del nord c’è già l’obbligo di utilizzare solo stufe o termocamini che abbiano almeno tre stelle.

Chi ha apparati di riscaldamento inquinanti, è dunque tenuto obbligatoriamente alla sostituzione.

Attenzione al combustibile di stufe e termocamini

Un altro parametro importante è il tipo di combustibile che viene utilizzato.

Il combustibile che inquina di meno è il pellet, ma a patto che sia di qualità e non contenga sostanze velenose al suo interno.

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Il pellet infatti, è uno scarto di lavorazione del legno e potrebbe contenere composti chimici di varia natura, ad esempio provenienti da scarti industriali.

In commercio esiste però il pellet certificato, che è riconoscibile da un numero di serie stampato sulla confezione che identifica la provenienza.

Per inquinare meno, è inoltre opportuno utilizzare legna da ardere stagionata e secca; per questo motivo è sempre meglio acquistare la legna con un anno di anticipo rispetto a quando si prevede di utilizzarla, in modo tale da consentire il processo naturale di stagionatura.